Dal greco therapeía che significa “cura, servizio, rispetto”. Il concetto può essere inteso nell’accezione di guarigione come finalità, oppure di procedura verso la guarigione. È la branca della medicina che tratta dei mezzi e delle modalità usati per combattere le malattie e, anche, dell’insieme dei provvedimenti adottati a tale scopo.
La tradizione ippocratica, che tanto ha influito sulla concezione occidentale della medicina, parte dall’assunto che il corpo sia una totalità capace di automantenimento e autorisanamento naturale. In base a questa premessa, compito della medicina è la terapia, ossia l’aiuto fornito all’autorisanamento naturale. In questo senso la medicina è un’arte che coopera con l’azione della natura al fine di restaurare l’originaria pienezza.
La terapia inizia dalle parole del medico, come già diceva nel VI secolo a. C. il poeta Mimnermo quando scriveva: “La parola è medicina alle malattie degli uomini”.
Il significato che si dà oggi a questo termine comprende un complesso programmatico di cure prescritto dal medico curante atto ad annientare una patologia o a limitarne i danni. Quindi una terapia viene utilizzata tanto per riportare uno stato patologico a uno stato sano, onde ottenere la guarigione, quanto per rendere sopportabile e sostenibile la manifestazione di sintomi disagevoli. Nell’ultimo decennio dello scorso secolo, con l’avvento del consenso informato la terapia deve essere spiegata al paziente in modo chiaro ed esaustivo, come devono essergli chiare le eventuali alternative possibili. La terapia va sempre condivisa e partecipata dal paziente, in particolare nelle situazioni più gravi. Questo deve avvenire perché, oltre a combattere la patologia, tutta la persona del paziente deve essere coinvolta proprio per assicurare il massimo benessere in ogni circostanza.
Tutto ciò comporta che “la formazione iniziale e continua dei medici e degli altri esercenti le professioni sanitarie comprende la formazione in materia di relazione e di comunicazione con il paziente, di terapia del dolore e di cure palliative”, come recita l’articolo 10 della legge 219/2017. Qui la comunicazione con il paziente viene fortemente sottolineata e posta in rilievo fino a renderla materia di studio. Infatti, la terapia inizia dalle parole del medico, come già diceva nel VI secolo a. C. il poeta Mimnermo quando scriveva: “La parola è medicina alle malattie degli uomini”.
Maria Teresa Busca Gruppo di ricerca bioetica, Università degli studi di Torino Scuola superiore di bioetica della Consulta di bioetica onlus
Questo testo è tratto dal libro Le parole della bioeticaa cura di Maria Teresa Busca e Elena Nave (Roma: Il Pensiero Scientifico Editore, 2021). Per gentile concessione dell’editore.