La revisione del codice deontologico di medicina è un’occasione per affrontare le attuali criticità davanti alle quali si trovano i medici e la medicina alla luce delle nuove sfide dettate dagli sviluppi tecnico-scientifici, i mutamenti socioculturali e giuridici.
Per Elisabetta Pulice, ricercatrice del Laboratorio dei diritti fondamentali di Torino, "una deontologia autenticamente aperta alla pluralità di diritti e istanze in gioco non può non considerare la dimensione dinamica della sua funzione di guida per i professionisti e, con essa, l’importanza di strumenti di costante riflessione".
Se i principi dell’etica medica sono oggetto e frutto di discussione filosofico-morale, le regole della deontologia medica regolamentano la professione dal suo interno, aggiunge Sara Patuzzo, ricercatrice in storia della medicina e bioetica all’Università di Verona.
Fondamentalmente la deontologia dovrebbe essere uno strumento al servizio non solo dei medici ma anche della società e delle istituzioni. Per perseguire questo obiettivo, commenta Giuseppe Gristina, medico anestesista rianimatore, la revisione del codice non potrà non affrontare le tre questioni fondamentali su cui si articola, ormai da anni, la crisi della professione medica, meglio conosciuta come “questione medica”.
La newsletter quindicinale per fare ilpunto insieme
Per evitare che questa email finisca nello spam, aggiungici alla tua rubrica. ilpunto.it ©2022 - OMCeO Torino
|