Paradigma teorico che ha origine con la pubblicazione, nel 1982 (1987 in Italia), del testo di Carol Gilligan In a different voice.
Allieva di Lorenz Kohlberg – studioso che ha dedicato l’intera carriera alla comprensione dello sviluppo morale umano – partecipa alle ricerche del maestro e approda a tutti altri esiti. Per Kohlberg la moralità umana è la libera e coerente assunzione di principi etici razionali e universali. Pur includendo sentimenti ed emozioni, essa si manifesta in modo vero e proprio attraverso il giudizio normativo, un particolare frutto del ragionamento morale che prescrive ciò che è giusto fare. La moralità coincide, allora, con la forma del ragionamento etico più che con precisi contenuti o credenze morali. Kohlberg ha teorizzato lo sviluppo morale umano come una sequenza standard, universale, unidirezionale e progressiva di stadi (viene esclusa l’ipotesi che un individuo possa regredire a stadi precedenti o perdere le competenze già acquisite).
Gli studi compiuti da Gilligan riguardo i minori d’età le hanno consentito di scoprire che non esiste una concezione univoca della moralità, come riteneva il suo maestro. Ossia, la concezione interiorizzata dagli individui in formazione ed espressa nei loro giudizi può essere di due diverse tipologie.
La prima, definita da Gilligan “etica dei diritti”, è quella sostenuta negli studi di Kohlberg. Fondata sui concetti di uguaglianza ed equità del giudizio, pone al centro dello sviluppo morale la conoscenza di principi, norme, diritti. L’unità di misura del sistema morale sono gli individui. La seconda, definita “etica della responsabilità” o “etica della cura”, è fondata sull’universalità del bisogno di compassione e di cura, sul riconoscimento della diversità dei bisogni specifici degli individui concreti, e sulla capacità di rispondervi con autentico interesse.
Condizione essenziale dell’azione morale è la capacità di capire che cosa prova l’altro.
Secondo questa concezione il problema morale sorge quando gli oggetti nei confronti dei quali ci si sente responsabili sono in conflitto, non quando vi è conflitto tra i diritti di due soggetti, e la sua risoluzione richiede una modalità di pensiero contestuale e narrativa, piuttosto che formale e astratta.
L’unità di misura sono qui le relazioni tra individui, che presuppongono l’interdipendenza tra sé e l’altro. La moralità, nell’etica della cura, è collegata alla capacità di comprendere gli altri, che nasce dall’esperienza del rapporto. Condizione essenziale dell’azione morale è la capacità di capire che cosa prova l’altro.
Anche i metodi usati dalle due distinte concezioni della moralità sono, di conseguenza, diversi. La prima adotta la “logica morale”, che fonda la deduzione su principi astratti e regole generali; la seconda ricorre all’“analisi contestuale”, fondata sul concreto particolare. Il merito di questo approccio teorico e di aver arricchito il concetto della moralità umana, attribuendo un ruolo decisivo agli aspetti relazionali, contestuali e sentimentali delle esperienze morali concrete. Questi stessi meriti dell’etica della cura corrono il rischio di divenirne i limiti. Qualora si cadesse nel particolarismo e nella parzialità si violerebbe il principio di giustizia, consentendo la sostenibilità morale di esiti paradossali. La principale critica rivolta a questa prospettiva teorica riguarda la mancanza di una nozione sostantiva del bene.
Il prendersi cura, ove non sia determinato di cosa precisamente ci si dovrebbe prendere cura e per quali ragioni, diventa un richiamo vuoto e formale, facilmente strumentalizzabile dalle più autoritarie forme di paternalismo. In ambito sanitario questo approccio teorico viene adottato come uno dei modelli di riflessione bioetica dominante nella professione infermieristica.
Elena Nave Comitato etico interaziendale, Aou Città della salute e della scienza di Torino Ao Ordine Mauriziano – Asl Città di Torino Consulta di bioetica onlus
Questo testo è tratto dal libro Le parole della bioeticaa cura di Maria Teresa Busca e Elena Nave (Roma: Il Pensiero Scientifico Editore, 2021). Per gentile concessione dell’editore.